In 'Il Risveglio', n. 270, dicembre 2011
Il primo messaggio di posta elettronica
viene inviato (tramite ARPA-net) nel 1971. Per gli indirizzi e-mail, a partire
dal secondo messaggio, si decide di utilizzare la “chiocciolina” (@), ponendovi
a sinistra l’indirizzo del mittente e a destra il nome del server.
Nel 1973 Arpanet diventa una rete
internazionale che connette USA ed Europa. I primi centri europei ad esseri
connessi a quelli americani sono l’University
College di Londra e il Royal Radar
Establishement in Norvegia.
Un altro passaggio fondamentale è
l’avvio dell’utilizzo del TCP/IP (Trasmission
Control Protocol - Internet Protocol), con la separazione delle funzioni di
instradamento dei pacchetti da quelle di frammentazione e ricostruzione dei
messaggi completi.
Uno strumento fondamentale per la
trasmissione/ricezione è il modem, che, utilizzando le linee telefoniche, consente lo scambio di
informazioni. Un sistema di ‘accoppiamento
acustico’permette una modulazione dei segnali elettrici (inviati
come segnali acustici); di converso con la demodulazione si raccolgono
dei fischi, trasformandoli in ‘bit’.
Intanto al CERN di Ginevra
(Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare ) con l’arrivo di Tim Berners-Lee
(che sarà poi il progettista del programma “World Wide Web”) matura la
convinzione di uno strumento in grado di consentire ai ricercatori di accedere
a un patrimonio comune di informazioni.
La prima tappa è la creazione nel 1990
del protocollo di trasmissione http (Hypertext
Transfer Protocol); successivamente viene definito lo standard di trasferimento
e scrittura degli ipertesti: il linguaggio Html (Hyper Text Markup Language).
Il terzo tassello è la definizione di un
sistema di indicizzazione capace di associare un documento ad un indirizzo
(Url, ossia Uniform Resource Locator).
Sono ora disponibili i tre elementi
fondamentali: regole e protocolli per far parlare tra loro i computer,
linguaggio per scrivere testi non sequenziali e sistema di indirizzo per
individuare univocamente un documento attraverso un ‘localizzatore uniforme’.
Per dirla con
Tim Berners-Lee, progettista del programma “WorldWide Web,” non c’era un computer
centrale, né un’organizzazione che controllava il web. Web inteso quindi non
come cosa fisica, esistente in un luogo, ma spazio nel quale l’informazione ha
la possibilità di esistere.
Nel
1993 il Cern dichiara che le tecnologie sviluppate sono da considerare libere
da ogni brevetto o copyright e possono quindi essere liberamente e
gratuitamente utilizzate da tutti per finalità scientifiche e commerciali.
L'etica hacker
L'etica hacker
Nello scorso numero abbiamo accennato ai cosiddetti ‘hacker’.
Ecco alcuni dei principi della cosiddetta ‘etica hacker’:
- l’accesso ai computer dev’essere totale e illimitato;
- tutta l’informazione dev’essere libera;
- con un computer puoi creare arte e bellezza;
- i computer possono cambiare la vita in meglio.
Come si vede quindi, tutt’altro che pirati o distruttori di memorie di altrui computer, ma ricercatori impegnati per la diffusione della conoscenza.
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