La
dotazione organica del personale dell’Asl Taranto (fissata dalla Giunta
regionale con delibera n. 561 del 24 marzo 2011) ammonta a 4.170 unità. Prendendo
in esame le tabelle riportate sul sito internet di tale Azienda, si rileva che
a luglio 2011 il totale del personale ivi incardinato risultava pari a 4.423
unità.
Sul totale
di 4.423 dipendenti, oltre i due terzi (3.022) risultano impegnati presso i presidi
ospedalieri, 448 risultano in carico ai sette distretti socio-sanitari, 679 a supporto dei dipartimenti,
197 presso la direzione generale e 77 al 118.
Quanto alla
distribuzione tra i presidi ospedalieri, 487 unità sono indicate a carico del
presidio occidentale, poco più di 400 riferite a Martina, 643 nel polo
orientale (Grottaglie e Manduria) e circa 1.500 al polo ospedaliero centrale di
Taranto.
Ulteriori elementi
di analisi si ricavano poi dal rapporto tra il personale della Asl, il
territorio di riferimento e il bacino di utenza e popolazione.
La media
provinciale di 5,21 unità di personale per mille abitanti è la risultante di
valori molto diversi tra loro: infatti nel polo occidentale risultano presenti
3,81 unità per ogni mille abitanti; tale percentuale si raddoppia quasi presso
il presidio ospedaliero di Martina, passando a 6,35 per mille abitanti. Presso
il polo orientale (Grottaglie e Manduria) è di poco superiore a 5 per mille; un
tantino maggiore - 5,68 - il dato riferito al polo centrale di Taranto.
La tabella
qui pubblicata riporta per memoria anche i dati relativi alle dotazioni fissate
per le altre province e il totale regionale.
Dato conto dei
dati, e ponderati gli stessi con la popolazione e il territorio nei cui
confronti il servizio sanitario è apprestato, si pongono numerosi interrogativi.
Le prime osservazioni
attengono alla tipologia e qualifica del personale. Sarebbe utile conoscere la
consistenza del personale sanitario e di quello amministrativo, quanti sono i
medici impegnati e come sono distribuiti gli infermieri tra i presidi
ospedalieri, i distretti socio-sanitari, gli ambulatori, ecc.
E laddove -
come nel polo occidentale - maggiore è stato lo sconvolgimento determinato nei
mesi scorsi da tagli e chiusure, sarebbe più che lecito conoscere l’attuale distribuzione
dei dipendenti ad esso ascritto (in totale 487 unità) tra il presidio
ospedaliero di Castellaneta e le strutture ubicate a Mottola e Massafra, nonché
le variazioni nelle assegnazioni intervenute a seguito di tali chiusure dalla
primavera scorsa ad oggi.
Venendo poi
ai più recenti tagli, sarebbe auspicabile una trasparente informazione circa
l’entità e la tipologia del personale interessato e, soprattutto, i presidi in
cui si sono concentrate le ulteriori decurtazioni di personale.
Intanto, adducendo
la carenza di infermieri, si continuano a sopprimere sedute operatorie e si
procede a pericolosi accorpamenti che mettono a repentaglio la qualità
dell’assistenza e delle cure e incrementano notevolmente il rischio clinico.
Eppure per
gli osservatori esterni l’entità complessiva di personale appare di non poco
conto (a meno che si sia in presenza di aree ben protette in cui è agevole la mimetizzazione
e la scarsa operosità o, molto più prosaicamente, l’imboscamento).
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