domenica 27 novembre 2011

Medici globe trotters in ambulanza



Dopo aver osservato per grandi linee la distribuzione dei posti-letto tra le province pugliesi e tra i presidi ospedalieri della provincia di Taranto, pare utile dare un’occhiata, per quanto concerne l’area jonica, alla composizione dell’”offerta” pubblica per singole discipline.
La tabella illustrativa qui riportata fornisce indicazioni sulle disponibilità per tipologia di discipline e per presidio: tali elementi contribuiscono a loro volta a delineare il quadro generale dell’offerta di posti-letto pubblici. Nel prossimo intervento daremo conto del quadro dell’offerta disponibile nelle strutture private accreditate (che concorre, unitamente a quella pubblica, a determinare l’indice complessivo del rapporto posti-letto per mille abitanti, che a livello regionale è fissato dal reg. reg. n. 18/2011 a 3,50 per mille abitanti e per Taranto è di 2,87 p.l. per ogni mille residenti).
Prima di esaminare il dettaglio dei dati va opportunamente sottolineato che l’attività di cura svolta attraverso i ricoveri nei diversi reparti è affiancata da una intensa attività ambulatoriale che non trova riscontro nei dati qui rappresentati, ma che riveste particolare importanza, anzitutto perché terreno di impegno di un numero considerevole di professionisti e operatori.
Venendo ai dati di seguito rappresentati nella tabella, si rileva che su un totale di poco più di mille posti-letto (per l’esattezza 1.044) sono quattro le aree mediche nelle quali gli ospedali pubblici jonici dispongono complessivamente di oltre 100 posti-letto.
Al primo posto in assoluto (con 170 posti-letto complessivi pubblici) svetta “medicina interna”; sullo stesso livello numerico si pongono tra loro chirurgia generale (116), ostetricia e ginecologia (115) e ortopedia (108).
Cardiologia (che ha a disposizione in totale 46 posti-letto) va unitariamente considerata insieme a terapia intensiva (31), unità coronarica (28) e terapia intensiva neonatale (10). Così come i 44 posti-letto in pediatria vanno accomunati a 16 di neonatologia del SS. Annunziata; a sua volta urologia (30 p.l.) è parzialmente accostabile a nefrologia (30).
A proposito di nefrologia, nel polo occidentale si pone tra l’altro il problema dell’utilizzabilità delle postazioni, oltre che l’ordinaria programmazione, anche per le emergenze (es. pazienti con scompenso cardiaco).
Quanto all’UTIC, in provincia di Taranto ne sono attualmente attive quattro: una nel polo orientale di Manduria (area con 65.000 abitanti, residenti su 340 kmq.) e tre a Taranto (SS. Annunziata, Moscati e “Villa Verde”, ove è attiva con cardiochirurgia), area ove risiede una popolazione di 262.000 abitanti.
L’UTIC prevista per il polo occidentale di Castellaneta (128.000 abitanti su un territorio di oltre mille kmq.) è tuttora chiusa; i pazienti con arresto cardiaco, accompagnati da medici globetrotter, sono trasferiti in ambulanza e Taranto (ove giungono - dopo un’eternità, data la patologia - vivi solo i miracolati), mentre la preesistente attrezzatura è stata sottratta nella primavera 2010 e data “provvisoriamente” in prestito a Taranto.
E in Italia spesso non c’è niente più definitivo del provvisorio. O no?

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