mercoledì 16 novembre 2011

I tagli e il pollo di Trilussa


Nell’intervento precedente abbiamo avviato l’analisi della dotazione di posti letto in provincia di Taranto e per ogni presidio è stato individuato il relativo bacino di riferimento e utenza.
E’ evidente, così come abbiamo sottolineato per Bari in occasione del confronto tra le province pugliesi, che l’analisi dei dati va ponderata tenendo conto del ruolo primario del capoluogo provinciale, Taranto, cui va riconosciuto un “peso” maggiore rispetto agli altri presidi e aree territoriali (e, nella prospettiva del nuovo modello di rete ospedaliera regionale, il ruolo di presidio ospedaliero principale di Asl).
In ogni caso, a fronte di tagli che hanno inciso complessivamente, a livello provinciale, per oltre il 20 % (il doppio rispetto all’incidenza dell’11 % rilevata a livello regionale), le differenze tra i presidi risultano abissali.
Osservando la rete ospedaliera provinciale e correlandola alla sua collocazione rispetto al territorio e alla popolazione al cui servizio essa è apprestata, si rileva che intorno ai presidi si coagulano cinque bacini di utenza: Taranto e area circostante con 262.000 abitanti, il polo occidentale con quasi 128.000 abitanti e tre bacini (Martina, Grottaglie e Manduria) di dimensioni sensibilmente più ridotte, avendo ognuno una consistenza variabile tra i 60.000 e i 65.000 abitanti. 
Ebbene per Taranto la dotazione di posti-letto pubblici previsti è pari a 573; per i ridotti bacini di utenza di Martina, Grottaglie e Manduria ne sono previsti tra 101 e 134, mentre per il consistente bacino occidentale 106.
Osservando nel dettaglio i tagli effettuati col riordino, rileviamo che l’area gravitante su Taranto registra un lieve decremento del 4 %, mentre Martina una soppressione di posti letto di poco superiore all’8 %. Il ‘contenimento’ di Manduria sfiora il 19 %, mentre per Grottaglie si rileva un rimodulazione al ribasso del 31 % circa.
Per il polo occidentale, invece, la riduzione raggiunge quasi il 60 % (- 58,6 %). Questo imponente bottino di guerra è ricavato con la soppressione dei 68 posti letto di Mottola, dei 32 di Massafra e di 50 sottratti all’ospedale di Castellaneta. E così, a servizio di un territorio vasto quasi la metà della provincia di Taranto, popolato da un quinto del totale dei residenti provinciali, risulta assegnato appena un decimo di posti letto disponibili.
Ma non è mica finita qui: dopo i tagli consistenti già operati con il regolamento regionale del dicembre 2010, nel marzo 2011 arriva la ciliegina sulla torta: con delibera n. 713 del 4 marzo 2011 l’allora commissario straordinario Colasanto rimette ulteriormente mano alla dotazione di posti letto. Al già tartassato polo occidentale vengono sottratti ulteriori sei posti, ottenuti sfilandoli a oncologia. A sua volta Martina perde i quattro posti letto prima previsti per oculistica. Il nuovo, modesto bottino di dieci posti-letto viene quindi ripartito, aggiungendone uno a Grottaglie e nove a Manduria (tra cui otto destinati a terapia intensiva).
Così è se vi pare (e anche se non vi pare) …

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