L’ancoraggio della dotazione organica
del personale alla ‘spesa storica’ del 2004 penalizza pesantemente l’area
jonica, impedendole tra l’altro di usufruire delle deroghe rese possibili e accessibili
per altri territori. Pertanto in un quadro complessivo regionale pur fosco,
Taranto e provincia si trovano a dover far drammaticamente i conti in maniera
ancor più soffocante con l’esiguità del personale e l’assoluta scarsità di
risorse.
Nel fosco quadro emergenziale, è
comunque utile partire dalla mappatura correlata alle (assai scarse) risorse
disponibili, verificandone preliminarmente la distribuzione sul territorio; si
tratta, cioè, di analizzare anzitutto la distribuzione dei posti letto pubblici
nei cinque presidi ospedalieri presenti, rapportandola alla popolazione di
riferimento e al bacino di utenza. A tal proposito la tabella qui riportata fornisce un quadro chiaro.
Al servizio di una popolazione che
sfiora i 130.000 abitanti, su un’ampiezza territoriale consistente (pari al 43
%, ossia quasi la metà dell’intera provincia), il polo occidentale dispone di
appena 106 posti letto pubblici (0,83 per ogni mille abitanti e 0,10 per kmq.).
Si tratta di un record (drammaticamente negativo) difficilmente eguagliabile.
In nessun’altra area, infatti, il livello di guardia è, pur con tutti i
problemi e le difficoltà, lontanamente paragonabile a tale situazione.
In una posizione critica, ma meno
drammatica, la posizione dei presidi di Grottaglie e Manduria, chiamati a
rispondere alla domanda di bacini di utenza di popolazione dimezzati rispetto
al polo occidentale.
In una posizione più favorevole si
collocano il presidio ospedaliero di Martina Franca e l’area gravitante su Taranto
(complessivamente considerata nelle due strutture del SS. Annunziata e del
Moscati). Infatti al servizio di una popolazione di poco più di 63.000 abitanti,
residenti in un’area di 407 kmq, i 134 posti letto pubblici disponibili per il
presidio ospedaliero di Martina
Franca equivalgono a un rapporto di 2,11 per ogni mille
abitanti. Da parte sua Taranto e dintorni dispongono di 2,18 posti letto per
ogni mille abitanti, in quanto assommano una disponibilità complessiva d i 573
posti letto in strutture pubbliche.
Entro il quadro qui delineato in
sintesi (che ci riserviamo di approfondire ulteriormente con maggior dettaglio),
si pone ora il problema di come far “quadrare i conti” dell’emergenza: un
quadro che non può ovviamente prescindere dai fruitori, dalla loro consistenza,
nonché dalle dimensioni del territorio entro il quale essi vivono ed esprimono
i bisogni, tra cui quello di tutela della salute.
E’ da queste grandezze che occorre
partire per governare l’emergenza: i previsti accorpamenti non possono
risolversi in un abbassamento della qualità delle prestazioni, a ulteriore
discapito di popolazioni e aree già enormemente penalizzate.
Sarebbe gravemente inaccettabile che il
personale fosse, per esempio, sottratto in danno dei territori già in
situazione di grave deprivazione. Così come sarebbe esiziale che si procedesse ad
accorpamenti tra reparti non affini o con scelte avventurose e rischiose, fonti
tra l’altro di pericoli per sciagurate e devastanti propagazioni di infezioni.
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