lunedì 7 novembre 2011

Il riordino nel 2010 della rete ospedaliera


Con regolamento n. 18 del 16 dicembre 2010 la Regione Puglia ha varato il “Riordino della rete ospedaliera” per l’anno 2010.
In particolare l’art. 4 specifica le azioni da intraprendere: per contenere la spesa, si punta all’abbattimento dei costi strutturali, da ottenere con la riduzione dei posti letto per acuti, la disattivazione di 18 ospedali (con numero di posti letto inferiore a 70), la riconversione di altri ospedali, nonché l’accorpamento e disattivazione di unità operative.
In particolare il piano prevede la riduzione di 1.513 posti letto (prevalentemente pubblici), passando da 15.833 a 14.320; attestando il numero effettivo di posti letto nella regione “sul valore di 3,50 per mille abitanti”, il piano punta a garantire “il pieno rispetto dello standard di 4 posti letto per mille abitanti previsto dall’intesa Stato-Regioni del 4 dicembre 2009”.
La consistenza complessiva dei posti letto (e il rapporto medio - per l’esattezza 3,52 - di posti letto per mille abitanti) è la risultante della somma dei posti letto pubblici, di quelli presenti negli enti ecclesiastici e presso i privati accreditati.
Come tutte le medie, però, il rispetto del parametro complessivo regionale ha in se’, al pari del pollo di Trilussa, i germi della disomogeneità, come traspare in modo lapalissiano dalla tabella n. 1.
La suddetta tabella evidenzia la (diseguale) distribuzione dei posti letto (disaggregati per tipologia del soggetto giuridico titolare delle strutture). In questo contesto Taranto non brilla certo per un’adeguata offerta di posti letto (situazione, come si vedrà, ancor più negativa se rapportata alla presenza di posti letto in strutture pubbliche).
Infatti, per i posti letto pubblici la tabella 2 dà con immediatezza il quadro del  “prima e dopo la cura” dimagrante, con le variazioni percentuali intervenute a seguito delle scelte operate dagli ex commissari straordinari (già direttori generali).
La contrazione significativa del numero dei posti letto produce un riflesso, negativo, diretto e immediato, sulla rideterminazione delle dotazioni organiche. Non è frutto del caso, infatti, che Taranto registri una riduzione secca di personale da impegnare nei servizi; le decurtazioni effettuate pesano così in misura quasi doppia rispetto alla media regionale.
Ipotizzare ora, dopo i tagli selvaggiamente effettuati nella primavera scorsa, di procedere a ri-tagli e nuovi tagli, sarebbe drammaticamente devastante, con ripercussioni immediate sui livelli essenziali di assistenza, lontani anni-luce dagli standards nazionali.
Nel prossimo intervento esamineremo il rapporto della disponibilità di posti letto (e di dotazione organica di personale) in rapporto alla popolazione di riferimento.

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